Il processo di digitalizzazione del nostro Paese è in costante sviluppo.
Il 2020 rappresenta un anno di ulteriore evoluzione del processo digitale del nostro paese, che prevede un consolidamento delle procedure già avviate negli anni passati, specie per il settore B2B e B2C, l’ultimo ad entrare fra i soggetti con obbligo di fatturazione elettronica.
La digitalizzazione è relativamente giovane, in realtà fa il suo ingresso nel 2014 per la Pubblica Amministrazione, nel 2015 si estende alle regioni, Provincie e Comuni. Il 1°Luglio 2018 scatta l’obbligo per alcune categorie, ma solo nel gennaio 2019 si all’ allarga al B2B e B2C.
E’ sempre difficile abbandonare la vecchie modalità operative, il passaggio graduale non è stato indolore, molte aziende hanno investito su strumenti e formazione, mentre altre hanno preferito esternalizzare la gestione della fatturazione elettronica.
Naturalmente è un processo in continua evoluzione e periodicamente l’Agenzia delle Entrate introduce nuove specifiche tecniche, e nuove date di non ritorno, l’ultima è il 1°Ottobre 2020, cambia il tracciato XML con i nuovi codici documento e natura, pena lo scarto della fattura stessa.
La novità prevede che i nuovi codici tengano conto, dei contributi Inps, Enasarco ed Enpam; inserimento del blocco relativo ai “DatiBollo” nel tracciato della fattura elettronica semplificata.
Le nuove codifiche permetteranno di inserire nel tracciato XML le casistiche di esenzione o non imponibilità ad oggi non dettagliate, da utilizzare in contabilità, per le successive redazioni delle dichiarazioni compresa la precompilata iva.
A partire dal 4 maggio 2020 e fino al 30 settembre 2020 ci sarà un periodo di transizione e il Sistema di Interscambio accetterà comunque fatture elettroniche e note di variazione predisposte sia con il nuovo schema sia con quello attualmente utilizzato.
Invece, dal 1° ottobre 2020, il Sistema di Interscambio accetterà esclusivamente i documenti strutturati con il nuovo tracciato XML..